Valtellina Superiore Grumello Ortensio Lando | Faccinelli

Prezzo scontato€32,00

Rosso
Lombardia (IT)
Valtellina Superiore DOCG
Nebbiolo (Chiavennasca)
Degistalo entro 7 anni
13% vol.

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Produzione e affinamento

Il vino nasce da uve Nebbiolo (localmente chiamato Chiavennasca) raccolte nella parte più alta della sottozona Grumello, nell’area denominata Dossi Salati, situata nei comuni di Montagna in Valtellina e Sondrio. I vigneti, esposti a sud e situati tra 500 e 650 metri s.l.m., si sviluppano su terreni sabbiosi e ghiaiosi, poveri, poco profondi e caratterizzati da una reazione sub-acida, capaci di dare vini di grande eleganza e complessità aromatica.
La vendemmia è rigorosamente manuale, svolta tra la seconda e la terza settimana di ottobre, con una resa molto contenuta di 65 q/ha, fondamentale per concentrare profumi e struttura.

In cantina la filosofia è quella della precisione e del rispetto della materia prima. Durante la raccolta si selezionano solo i grappoli perfettamente sani e maturi. La macerazione dura 10–12 giorni, con fermentazione a temperatura controllata tra 25°C e 32°C e continui rimontaggi e follature per estrarre aromi, colore e tannino fine.
La fermentazione malolattica si conclude entro la primavera successiva. L’affinamento prevede 16 mesi in piccoli fusti di rovere francese, seguiti da un breve periodo in acciaio prima dell’imbottigliamento. Il vino riposa almeno un anno in bottiglia prima della commercializzazione. La produzione è limitatae avviene solo nelle migliori annate.

Analisi organolettica

Esame visivo

Rosso rubino brillante, intenso ma luminoso, tipico del Nebbiolo di montagna.

Esame olfattivo

Il naso è complesso e profondo, con profumi di amarena, prugna, mora e ribes rosso, cui si aggiungono sentori balsamici, sfumature di tabacco, spezie fini e una traccia minerale che richiama i terreni sabbiosi e ghiaiosi.

Esame gustativo

Al palato è elegante e vellutato, con una consistenza densa e carnosa, sostenuta da tannini fini e da un’acidità perfettamente integrata. Il sorso è avvolgente, equilibrato e ricco di energia, con un finale molto lungo che lascia una piacevole scia minerale e fruttata. È un Nebbiolo di montagna che unisce carattere, profondità ed estrema finezza.

Indice contenuti

Dal vigneto alla tavola: scopri il nostro vino

Pronti per un viaggio alla scoperta del Valtellina Superiore Grumello Ortensio Lando | Faccinelli? Ora ti porteremo ad approfondire ogni aspetto di questo vino eccezionale attraverso tre sezioni chiave:

Cantina

Vieni a conoscere la storia e i valori della cantina che con passione coltiva e trasforma le uve in vino

Territorio

Immergiti nella terra che dà vita a queste uve uniche, scoprendo il clima e il terroir che influenzano il suo carattere

Abbinamenti

Ottieni consigli esperti sugli abbinamenti perfetti che esalteranno sia il vino sia il tuo pasto

La cantina

Paese: Italia

Regione: Lombardia

Ettari vitati: 4

Luca Faccinelli

La cantina di Luca Faccinelli rappresenta una delle realtà più autentiche e identitarie della Valtellina. I vigneti si trovano nelle prestigiose zone del Valtellina Superiore Grumello, nella frazione chiamata Dossi Salati, e nel Valtellina Superiore Sassella, adagiate su terrazzamenti storici ai piedi delle Alpi. Si tratta di pendenze estreme, che raggiungono il 70%, dove ogni operazione in vigna deve essere compiuta interamente a mano, seguendo pratiche che rispettano la naturale inclinazione dei terrazzi e la fragile struttura dei muri a secco millenari. Qui crescono viti di Nebbiolo (localmente Chiavennasca) molte delle quali centenarie, testimoni silenziosi di un patrimonio viticolo antico e prezioso.

Oltre alla Chiavennasca, Luca coltiva con la stessa cura anche varietà storiche della zona come Rossola e Pignola, che entrano in assemblaggio nell’etichetta Tell, parte della selezione Vini Estremi. I vigneti complessivamente coprono 4 ettari, ma la loro piccola estensione non riduce la complessità e l’eleganza dei vini, anzi contribuisce a una gestione estremamente attenta e personalizzata di ciascuna parcella.

Luca Faccinelli

La storia personale di Luca si intreccia indissolubilmente con quella del territorio. Nato e cresciuto a Chiuro, nel cuore della Valtellina enologica, ha conosciuto da subito le vigne e le cantine, ma la vera passione per il vino è nata solo negli anni duemila, dopo esperienze formative negli Stati Uniti e un master in comunicazione d’impresa. Tornato in Valtellina, Luca ha compreso il potenziale straordinario del territorio terrazzato e ha deciso di dedicarsi completamente alla viticoltura, convinto che fare vino sia il mestiere più bello del mondo.

Il lavoro quotidiano è una sfida costante: curare viti secolari su terreni sottili, sabbiosi e ghiaiosi, dove la vite lotta per acqua e nutrienti, significa ottenere uve piccole, concentrate e ricche di aromi, capaci di tradurre nel bicchiere l’unicità di questo territorio alpino. Il risultato sono vini di grande personalità come il Neblo o il Tell, che esprimono pienamente la verticalità, l’eleganza e la mineralità dei Nebbioli di montagna, raccontando la storia dei vigneti terrazzati, dei muri a secco e della dedizione di chi li coltiva.

Regione e territorio

piemonte

Grandi vini che esprimono la perfezione di un terroir

Piemonte

Grandi vini che esprimono la perfezione di un terroir

Piemonte

Grandi vini che esprimono la perfezione di un terroir

Piemonte

In Piemonte le prime tracce di viticoltura risolgono a epoche preromaniche (esattamente all'età del Bronzo, intorno al 1500 a.C.) e anche se oggi l'apice qualitativo si trova nei grandivini rossi, in questa regione la produzione di vini bianchi e spumanti restituisce prodotti eccelsi.

Il ruolo del Piemonte è stato fondamentale per lo sviluppo della moderna enologia Italiana, qui infatti sono stati registrati i primi esempi di zonazione delle aree vitivinicole, estendendo ai vini italiani concetti come terroir e cru: grazie alla zonazione se un vino viene prodotto esclusivamente con uve provenienti da un’unico vigneto o parcella, la menzione geografica compare in etichetta e ne aumentailprestigio.

Oltre alle delimitazioni geografiche indicate nella cartina il Piemonte viene diviso in 8 zone che raggruppano le 16 DOCG e le 42 DOC regionali. Fra queste ricordiamo nel nord le famose Gattinara DOCG e Ghemme DOCG, vicino a Torino l'Erbaluce di Caluso DOCG, nel Monferrato le Barbera del Monferrato Superiore DOCG, Brachetto d’Acqui DOCG, Dogliani DOCG, Ovada DOCG, Gavi DOCG e Ruchè di Castagnole Monferrato DOCG, per finire con la Roero DOCG a sinistra del Tanaro e alla destra del fiume, nella Langa, con le celeberrime Barolo DOCG, Barbaresco DOCG e Dogliani DOCG.

In Piemonte ha avuto inizio la rivoluzione nel mondo del vino che ha riportato l’Italia ai vertici della produzione di alta qualità: qui vengono prodotti, a parte poche eccezioni, vini monovarietali, che esprimono al meglio le caratteristiche del terroir ed esaltano in modo magistrale il territorio piemontese.

Valtellina

Siamo in provincia di Sondrio: la Valtellina è l'unica zona vitata della provincia. I vigneti, situati su terrazzamenti spettacolari ed eroici, a quasi 1.000 metri di altitudine, sono piantati nel versante sud della valle.

Le denominazioni di origine nella provincia includono due DOCG, una DOC e una IGT:

- Sforzato di Valtellina (Sfursat di Valtellina) DOCG: Vino ottenuto da uve Nebbiolo, noto localmente come Chiavennasca. Le uve subiscono un appassimento di almeno un mese e il vino matura per almeno venti mesi, di cui almeno 12 in botti di legno.

- Valtellina Superiore DOCG: Prodotto da Nebbiolo (min. 90%), senza appassimento. Esistono due tipologie: base, con un affinamento minimo di 24 mesi (12 in botte di legno), e riserva, con un affinamento minimo di 36 mesi. Include cinque sottozone: Valgella, Inferno, Grumello, Sassella e Maroggia.

- Valtellina Rosso DOC: Vino giovane prodotto da Nebbiolo (min. 90%), con una maturazione minima di 6 mesi.

Gli altri vini rientrano nella denominazione Alpi Retiche IGT.

Viticoltura eroica su vigneti spettacolari a 1000 metri di altitudine

Abbinamenti e piatti consigliati

Abbinamento per concordanza

Per analogia, si abbina molto bene a piatti che condividono complessità aromatica e profondità. La sua finezza minerale e il ventaglio aromatico che va dal tabacco alle note balsamiche dialogano armoniosamente con selvaggina, funghi, erbe aromatiche, pietanze arricchite da spezie dolci, carni affumicate o preparazioni che prevedono lunghe cotture. L’affinità naturale con i piatti tradizionali valtellinesi, come pizzoccheri e carni in umido, deriva proprio da questa coerenza stilistica ed espressiva.

Abbinamento per contrasto

Questo Nebbiolo della Valtellina, caratterizzato da acidità vibrante e tannino fine, si presta perfettamente a contrastare pietanze ricche di succulenza e grassezza. L’acidità sgrassa e pulisce il palato dopo bocconi morbidi o unti, mentre il tannino si lega alle proteine delle carni rosse e dei formaggi stagionati, creando un equilibrio piacevolissimo.

Si abbina bene a

Ossobuco, fegato di vitello arrosto con mele e cipolle, brasati leggeri, carni rosse alla griglia, selvaggina, funghi, spezzatini aromatici e formaggi stagionati o erborinati. Le sue note balsamiche e il profilo minerale valorizzano anche piatti complessi come agnello stufato, petto d'anatra, boeuf bourguignon.

Abbinamento per concordanza

Per analogia, si abbina molto bene a piatti che condividono complessità aromatica e profondità. La sua finezza minerale e il ventaglio aromatico che va dal tabacco alle note balsamiche dialogano armoniosamente con selvaggina, funghi, erbe aromatiche, pietanze arricchite da spezie dolci, carni affumicate o preparazioni che prevedono lunghe cotture. L’affinità naturale con i piatti tradizionali valtellinesi, come pizzoccheri e carni in umido, deriva proprio da questa coerenza stilistica ed espressiva.

Abbinamento per contrasto

Questo Nebbiolo della Valtellina, caratterizzato da acidità vibrante e tannino fine, si presta perfettamente a contrastare pietanze ricche di succulenza e grassezza. L’acidità sgrassa e pulisce il palato dopo bocconi morbidi o unti, mentre il tannino si lega alle proteine delle carni rosse e dei formaggi stagionati, creando un equilibrio piacevolissimo.

Si abbina bene a

Ossobuco, fegato di vitello arrosto con mele e cipolle, brasati leggeri, carni rosse alla griglia, selvaggina, funghi, spezzatini aromatici e formaggi stagionati o erborinati. Le sue note balsamiche e il profilo minerale valorizzano anche piatti complessi come agnello stufato, petto d'anatra, boeuf bourguignon.

Agnello al tartufo

L'agnello al tartufo è un secondo piatto semplice da preparare, molto saporito e intenso nei profumi, dalla lunga persistenza. Un secondo di grande soddisfazione.

Agnolotti del plin al sugo d’arrosto

La pasta ripiena che non manca mai sulle tavole piemontesi durante le feste di Natale oppure nelle grandi occasioni. Uno scrigno di pasta che racchiude gusto intenso, grande tecnica ed elegante opulenza. Il termine plin, che significa pizzicotto in dialetto piemontese, sta a indicare il gesto del pizzicare la pasta con le dita per racchiudere il ripieno tra un raviolo e l'altro.

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